martedì 23 febbraio 2021

Come dirlo ai genitori?

Un confessore ha consigliato a una lettrice del blog di cominciare ad accennare ai suoi genitori il suo desiderio di donare a Gesù il resto della sua vita...

Caro D.! Grazie mille per la tua bellissima e-mail. Ho preso contatti con le Servidoras già una decina di giorni fa [...]. Però, non posso andare a trovarle in questo mese [...]. Purtroppo, gli impegni in parrocchia mi bloccano fisicamente...ma non nell'animo. Non sapendo con chi parlare di questo, ho optato con un sacerdote che mi segue nella confessione da qualche anno. E lui mi ha appunto consigliato di parlarne, usando molto tatto, con i miei. Grazie per la tua risposta molto esaustiva.

Nell'Amore del Cristo Risorto,
(lettera firmata)

Cara sorella in Cristo,
                                    San Tommaso d'Aquino e Sant'Alfonso Maria de Liguori sconsigliavano di confidarsi con amici e parenti circa il desiderio di abbracciare la vita religiosa, poiché in genere costoro tentano di porre degli ostacoli.

Comunque, visto che il tuo confessore ti ha consigliato di parlarne coi tuoi genitori, cerca di farlo in maniera molto prudente. Prendi la questione da lontano, incomincia con “discorsi filosofici”, ad esempio comincia a dire che non è possibile che siamo stati creati solo per occuparci di cose materiali, ma che nella vita c'è sicuramente qualcosa di più grande per cui vale la pena vivere, dì che a te non interessano le ricchezze, il successo, i cosmetici, le discoteche, i divertimenti sfrenati e tutte le cose vane della vita che non possono saziare il cuore, ma che sei alla ricerca di qualcosa di più grande, di speciale, che procura delle gioie spirituali, gioie eterne, cioè che non avranno mai fine. Poi comincia a dire che hai grande stima di personaggi che hanno fatto qualcosa di davvero grande nella vita, ad esempio San Francesco d'Assisi, Santa Chiara, Madre Teresa di Calcutta, Santa Teresa di Lisieux, ecc. E poi fai capire che non sarebbe male trascorrere alcuni giorni di preghiera e riflessione in qualche convento per ritemprare lo spirito, ma soprattutto per comprendere cosa fare da grande. Se i genitori si arrabbiano, bisogna rimanere calmi e cercare di cambiare discorso, oppure di rimanere in silenzio. È inutile dialogare con persone che strillano.

Fai attenzione a non scegliere un convento qualsiasi, devi sceglierne uno in cui si viva fervorosamente e in maniera davvero religiosa. Purtroppo, in certi conventi si vive in maniera rilassata e quasi secolarizzata. In genere questi conventi poco fervorosi non attraggono vocazioni, perché il loro stile di vita è “poco attraente”, ad esempio trascorrono le serate a guardare trasmissioni televisive mondane. Nei buoni conventi la televisione non si guarda mai, o solamente in casi rarissimi e giustificati.

Sono contento di sapere che ti sei messa in contatto con le Servidoras, queste suore sono davvero speciali, e infatti hanno tante vocazioni, ma spero che possano averne ancora di più, poiché c'è tanto bisogno di suore fervorose, caritatevoli e zelanti come loro.

In attesa che tu possa fare la tua prima esperienza vocazionale, ti consiglio di nutrirti spiritualmente facendo delle edificanti letture spirituali, come i seguenti libri: "Imitazione di Cristo", "Storia di un'anima", "Filotea", "Riflessioni devote", "Le Glorie di Maria", "Castello interiore", "Pratica di amar Gesù Cristo", "Del gran mezzo della preghiera", ecc.

Nella speranza di esserti stato di qualche utilità, approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Cristo Re e Maria Regina,

Cordialiter




(.)