mercoledì 25 agosto 2021

"Lascia tutto, e seguiMi"

Pubblico un post scritto da Laudem Gloriam.


E’ innegabile che –ahimè- la maggior parte della gente, crede che in clausura ci vadano le ragazze deluse dalla vita e dai ragazzi, quelle senza tante prospettive, per lo più ignoranti, che cercano conforto in una vita comoda e sicura, al riparo tra quattro mura dal chiasso del mondo. Persone di vedute ristrette e alquanto noiose. Anch’io, prima che il Signore mi chiamasse, avevo idee simili e piuttosto deprimenti sui monasteri. Forse anche tu che leggi, in fondo in fondo, la pensi così. 

Per sciogliere questi dubbi, basta visitare un monastero. Le monache che ho conosciuto, erano quasi tutte plurilaureate o laureate, che hanno lavorato fino al giorno prima dell’ingresso in Monastero: chi era ingegnere, chi professoressa, chi ricercatrice, chi avvocato, chi notaio, chi fisico teorico, chi dottore in alimentazione etc. Tutte persone sveglie e bene inserite nella società, molto spesso con posti di prestigio e benestanti. Spesso frequentavano la Parrocchia, ed erano come quelle ragazze che animano l’oratorio con la chitarra cantando di tutto cuore, o il capo scout che tutti amavano, sempre col sorriso sulle labbra. Eppure, nello stupore di tutti, hanno lasciato ogni cosa e sono entrate in un Monastero di clausura. 

Io stessa, che vi scrivo, ho due lauree: mi hanno chiesto di tenere conferenze, ho fatto diversi concorsi, ho lavorato per diversi privati e ho ricevuto diverse offerte di lavoro alquanto prestigiose. Il giorno dopo la laurea, ero già sul posto di lavoro. L’ultima offerta è stata qualche settimana fa, quando un’azienda internazionale mi chiamò, chiedendomi se ero interessata e disponibile a spostarmi all’estero, per un lavoro altamente specializzato. E, negli stessi giorni, diversi privati mi avevano contattato per altrettanti lavori di una certa entità. Ho rifiutato gentilmente le offerte, essendo prossima la mia entrata al Carmelo. 

Insieme a diversi posti di lavoro (che, in tempo di crisi, sono veramente dei miracoli), entrando al Carmelo rinuncio alla stesura del libro che avevo iniziato a scrivere ampliando la mia tesi di laurea specialistica, su cui stavo ancora lavorandoci, a suonare i miei amati strumenti musicali, alle attività in Parrocchia di cui sono responsabile, alla miriade di parenti e amici che amo, alla mia città, ai libri che avevo comprato nella speranza di leggerli in futuro e che non leggerò mai; ai film che volevo vedere da mesi, attendendo la loro uscita, e che non vedrò mai; rinuncio anche al farmi una semplice passeggiata in giro, alle gite fuori porta, alle scampagnate con gli zii lungo le scarpate fiorite, a visitare musei e nuove città, a farmi io stessa una bella famiglia con un marito buono e dolce. 
Racconto questo, per far comprendere che questa scelta è molto seria e concreta, non certo di comodo o per deresponsabilizzarsi. Di certo non ho “paura del mondo”, come molti superficialmente accusano le monache. 

Si rinuncia a tutto, è vero, anche alla propria libertà personale, ma non certo per morire interiormente, ma per una vita ANCORA più piena! Gli altri sono felici con quello che io ho? Bene. Ma io voglio ancora di più per essere felice! E’ troppo poco quello che ho già adesso!



Questo è il segreto che vorrei tutti leggessero nei miei occhi: sì, rinuncio a tantissime cose belle, che ho costruito col sudore della mia fronte, ma ci rinuncio per avere di più, per avere Dio, il mio Dio, il mio Gesù, tutto mio ed io tutta sua. E davanti all’immensità di quest’Amore che ho gustato fino ad ubriacarmi, tutto è spazzatura e niente, non regge alcun confronto. Come si può paragonare una vita intima con Dio, con posti di lavoro prestigiosi? Come posso “vendere” questa vita che mi sento dentro, piena, appagante, straripante, con i miei miseri progetti personali? 

Io ho scelto TUTTO! Ho scelto il mio Signore e mio Dio!

Siate felici con me! 

Guardate la scintilla che c’è negli occhi di una Carmelitana scalza, e vedrete se ciò che ho scritto è vero o no. 

Sempre,


Laudem Gloriam




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